Baku, capitale dell'Azerbaigian, è una bella cittadina che si affaccia sul Mar Caspio.
E' una città dall'indiscutibile fascino architettonico e naturale nonchè cuore di un'economia, quella azera, che negli ultimi 15 anni ha decuplicato il proprio reddito pro-capite, facendo della Repubblica dell'Azerbaigian uno stato mediamente ricco per l'area geografica di appartenenza.
Nel 2013 Bernie Ecclestone, sempre a caccia di nuovi circuiti da inserire nel calendario della F1, annuncia di aver trovato l'accordo con l'Azerbaigian per l'organizzazione di un GP su un circuito cittadino che il solito architetto Tilke realizzerà tra le strade della capitale.
Ieri, alle 18 locali, i semafori del primo GP dell'Azerbaigian si sono spenti per la prima volta, dando il via alla prima edizione su suolo azero del Gran Premio d'Europa.
Le aspettative per questa corsa erano moderatamente alte. Curve a 90 gradi disegnate per consentire sorspassi, muri pochi centimetri oltre la carreggiata, passaggi stretti, frenate in discesa pericolose ed un lunghissimo rettilineo finale da sfruttare in caso di duelli.
Poi però la realtà impatta contro le aspettative e quello che ne viene fuori è il Gran Premio più noioso della stagione.
I più attenti e smaliziati osservatori della F1 lo avevano predetto per un motivo molto molto semplice: i motori!
Già perchè ciò che ci ha dimostrato il Gran Premio di ieri è che in una configurazione di circuito con rettilinei lunghi 2km e tanti altri allunghi in uscita dalle curve, ciò che conta principalmente è la qualità del motore.
Se hai un motore performante allora arriverà la performance globale. Se il tuo motore non va, non avrai scampo. L'aerodinamica, l'assetto, la rigidità del telaio, la strategia, le gomme e l'abilità del pilota non potranno incidere sul risultato se il motore dietro le tue spalle non è di primissima qualità.
Il fatto è che senza volerlo (o forse qualcuno avrebbe dovuto pensarci) la grossa differenza tra i team della F1 attuale sta proprio nel motore.
Tutti ricordiamo la querelle per cui la Red Bull si mise alla ricerca di motori più performanti rispetto al Renault bussando alle porte di Ferrari e Mercedes per avere una power unit che permettesse al team di battagliare alla pari con gli altri 2 top team. Così come tutti ricordiamo come solo 7 giorni fa la prestazione di Vettel giunto al traguardo con pochissimi secondi di ritardo da Hamilton, fu fortemente aiutata da un gross step evolutivo del turbo del motore Ferrari.
Ma quando la differenza tra motori è così marcata, qual è il risultato finale?
Quando la differenza tra motori è così marcata ciò che può determinare il risultato di una gara è il tracciato. Più un tracciato richiede potenza (ad esempio la Catalunya dove le Mercedes senza incidente al via avrebbero stra-dominato e dove Red Bull e Ferrari sono arrivate appaiate confermando l'equiparabilità tra motore Renault e motore Ferrari) più le Mercedes volano. Meno potenza richiede la configurazione del tracciato più la lotta tra i top team diventa serrata.
Quindi ci stai dicendo che non è colpa del circuito di Baku?
No. Ma poi del resto: come potrebbe? Molti commentatori hanno utilizzato la noia del GP per puntare il dito contro la politica di Bernie Ecclestone che in cambio dei 20 milioni di dollari standard da sborsare per far arrivare il circus a casa tua, sacrifica o dice di poter sacrificare dal calendario circuiti storici per l'automobilismo come ad esempio Monza.
La realtà è che nella configurazione attuale il GP di Baku risulterebbe noioso tanto quanto il GP d'Italia vista l'incidenza dei motori sulle prestazioni del circuito brianzolo.
Ma quindi cosa dovrebbe fare la F1? Cambiano i regolamenti tecnici ogni anno e lo spettacolo diminuisce sempre più...
La F1 deve prendere una decisione storica. Imporre limiti allo sviluppo della tecnica, va contro lo spirito della F1 stessa.
La F1 rappresenta il non plus ultra delle case costruttrici mondiali che versano nel progetto di 1 auto tutto il proprio know-how e la propria capacità di fare ricerca, per ottenere il titolo di migliore costruttore del mondo.
Limitare la ricerca, i cavalli del motore o cose simili sarebbe come rinnegare se stessi.
D'altra parte però, categorie minori come la GP2, hanno messo in evidenza come l'appiattimento delle performance dei motori per regolamento, porta a gare entusiasmanti dove la differenza la fa l'aerodinamica (lasciata libera di essere sviluppata) ma soprattutto il pilota.
Giunti a questo punto e difronte ad una F1 che schiera sulla stessa griglia team come la Manor con budget stagionale pari a 90 milioni di euro e team come la Mercedes che spende per la propria monoposto oltre 460 milioni di euro, non ha senso.
Il circus della F1 dovrà trovare la quadratura del cerchio nel prossimo inverno. Il rischio è che dopo anni di esperimenti e rivoluzioni tecniche, la passione degli afecionados scemi del tutto difronte a GP da pennichella come quello di ieri che se da una parte hanno offerto scorci oggettivamente molto belli, dall'altra hanno trasmesso poco o nulla in termini di emozioni.
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lunedì 20 giugno 2016
F1 focus - GP della noia di Baku - Qualcuno l'aveva previsto perchè...
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