venerdì 1 luglio 2016

Il caso Higuaìn - L'analisi delle parole del fratello-agente del Pipita

Hanno tenuto banco sulle prime pagine dei quotidiani sportivi italiani, le dichiarazioni rilasciate da Nicolas Higuaìn, fratello-manager del Pipita, che interrogato sulla posizione dell'attaccante del Napoli da una radio argentina, ha chiarito in forma inequivocabile che al momento non esiste nè una trattativa per il rinnovo nè la voglia del Pipita di rinnovare il contratto in scadenza nel 2018, con la società partenopea.


Analizziamo la dichiarazione del fratello agente dell'attaccante del Napoli frase per frase e ricostruiamo la cronostoria che ha portato a queste parole che hanno messo in allarme la società azzurra, che mai come quest'anno, aveva la possibilità di affrontare una sessione di mercato tranquilla grazie alla seconda piazza in campionato che garantisce l'accesso diretto ai gironi di Champions League, con conseguenti danari da poter essere re-investiti sul mercato.



Quest'anno abbiamo finito il girone d'andata al primo posto, ma lo sforzo della società è stato nullo perché non abbiamo visto la società fare acquisti importanti per lottare per lo scudetto.

La prima frase rimanda alla sessione di mercato invernale nella quale il Napoli ha pescato dal mercato due sole pedine per andare a rinforzare la rosa a disposizione di Sarri: Alberto Grazzi dall'Atalanta per 8 milioni di euro e Vasco Regini, dalla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto (al momento non esercitato).

Un po' poco per una società che al giro di boa del campionato, grazie al 1-5 esterno contro il Frosinone, chiudeva il girone d'andata con 2 punti in più rispetto ad una Juventus in ripresa dal falso avvio stagionale.

Grassi subisce un infortunio al primo allenamento. Torna dopo circa 1 mese ma la casella delle presenze con la maglia azzurra resterà inchiodata sullo 0 fino al termine della stagione. Regini invece riuscirà a debuttare con la maglia partenopea, terminando con il match del debutto la sua parentesi napoletana, dopo aver collezionato 14 presenze nel girone di andata con la sua Sampdoria.

Il Napoli non si rinforza e complice la sconfitta nel match clou contro i rivali juventini, perderà lo scudetto a fine campionato.


Ogni mattina leggo le notizie della stampa mondiale, si parla di fattori esterni per i rifiuti dei calciatori al Napoli. Si dice che non vogliano venire per i diritti d'immagine, per la città, allora devo pensare che gli unici pazzi al mondo che hanno lasciato il Real Madrid per Napoli sono Gonzalo, Albiol e Callejon? Secondo me il problema è un altro, non capisco come un giocatore di una squadra piccola nel calcio italiano non voglia venire a Napoli. 

Con queste 5 righe Nicolas apre la frattura tra se, il Pipita e la società azzurra.

Come vi avevamo raccontato in passato con il focus mercato - Napoli la sessione di mercato estiva, al momento, vede nell'arrivo a Napoli di Tonelli, l'unica mossa conclusa dalla società. Per il resto sono arrivati una serie di no come quelli di Klaasen dettato da questioni di "olandesi all'estero", quelli di Zielinski voglioso di andare al Liverpool di Klopp, quelli di Vrsaljko volato alla corte di Simeone ed infine quello del Lione per Corentin Tolisso per il quale la società francese ha rifiutato una proposta pari a circa 25 milioni di euro avanzata dalla società di De Laurentiis.

Comprendere la dinamica ed il perchè dei no,quindi andando a capire se è esistita una vera e propria trattativa o se il no è seguito da un vago sondaggio oppure se si è trattato di un no legato a proposte economiche poco convincenti (come nel caso del terzino croato ex-Sassuolo) è difficile senza aver vissuto o seguito in prima persona l'andamento delle trattative. Al momento però è innegabile che la striscia di rifiuti sia ben più lunga di quella degli arrivi.

Nicolas Higuaìn non fa degli esempi specifici se non quello legato ai diritti d'immagine che la società napoletana avoca a se in fase di contratto per una commercializzazione di tutto ciò che rientra nello sfruttamento dell'immagine del giocatore. Fatto unico in Europa in quanto anche società come il Real Madrid o il Barcellona gestiscono in maniera più blanda i diritti d'immagine, lasciando i propri giocatori di avere rapporti diretti con eventuali sponsor oppure chiedendo un 50% degli stessi da poter gestire a livello societario.


Secondo me De Laurentiis è un grande gestore della società, che ha ottimi bilanci, il problema è che come persona di calcio, quando prendo un allenatore come Sarri, che mi porta a essere al primo posto alla fine del girone d'andata, e vedo che la Juve, che ha una struttura e giocatori più forti, sta rimontando, essendoci la possibilità di fare uno sforzo e prendere due giocatori importanti per lottare fino alla fine, la società non ha risposto.

Si torna sull'argomento mercato invernale e sulla diffidenza da parte di De Laurentiis a spendere danari per giocatori magari non di prospettiva ma economicamente già vicini alla propria saturazione in termini di valore di mercato oppure valutati molto per periodi di prestazioni al top molto brevi.

Su questo non vanno dati tutti i torti ad AdL ed al ds Giuntoli. Una società sana ed equilibrata non dovrebbe ricorrere a misure dell'ultimo minuto, spesso economicamente importanti, per azzardare il colpo grosso. C'è da aggiungere che Gennaio spesso propone molto poco sul mercato in grado di cambiare gli equilibri e ciò che c'è, magari è come detto, il frutto di 19 partite positive nel bel mezzo di una carriera medio-bassa. In passato diverse società hanno operato nel mercato di Gennaio portando a casa speranze che si sono rivelate bidoni o cose simili.


Abbiamo dovuto anche sopportare in un momento delicato della stagione che De Laurentiis chiamasse Gonzalochiattone e certe cose si fa fatica a mandarle giù. 

In questo caso il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate da AdL nella conferenza stampa successiva all'eliminazione dall'Europa League per mano del Villareal nella quale, c'è da dire anche pacatamente rispetto ai toni del Presidente napoletano, AdL parla di 1kg circa in più messo su da Higuaìn che pesa come un mattone. Dichiarazione che però arriva dopo un elogio alla prima parte di campionato del Pepita e che dunque non suona come una vera e propria critica all'operato della punta argentina.


Al momento non c'è in programma nessun incontro col presidente del Napoli, con lui ho un ottimo rapporto e ciò che sto dicendo oggi l'ho detto a lui in precedenza per cui non sto dicendo nulla che De Laurentiis non sappia 

Nel virgolettato che vi riportiamo appare chiaro come tra Higuaìn ed il Napoli i rapporti siano freddi. Il Pipita, per bocca dello stesso Napoli che lo dichiarò in una trasmissione dell'emittente radiofonica Kiss Kiss, è vincolato da una clausola rescissoria pari a 94 milioni di euro che, alcuni dicono, potrebbe scadere al termine di questo mese. Se così non fosse resta il concetto che Higuaìn potrebbe ritrovarsi "ostaggio" di un progetto che fa fatica ad evolversi dopo annate pazzesche come quella appena archiviata, che potrebbero privare il Pipita dei palcoscenici che meriterebbe dopo i 40 e più gol stagionali tra campionato, coppe e Copa America.

Dobbiamo aggiungere che queste però, sono parole abbastanza educate. Giorni fa avevamo dato voto 0 ai procuratori dei giocatori di calcio che spesso manovrano attraverso la stampa per ottenere condizioni più vantaggiose per i propri assistiti, rendendo i giocatori dei veri e propri pupazzi invisi ai propri tifosi.

In questo caso le cose non stanno così. Le parole di Nicolas Higuaìn che proseguono con:


Gonzalo è un professionista e rispetterà il suo contratto con il Napoli allenandosi con professionalità e servendo la squadra come ha fatto fino ad oggi

lasciano intendere che non è nelle intenzioni del duo argentino, creare una spaccatura tra società e giocatore.

Segnali in questa direzione arrivano anche da AdL che, dopo aver reagito con tempestività alle parole rilasciate da Koulibaly e dal suo agente, in questo caso, pare fermo su un no comment che potrebbe significare


Messaggio reperito. Forse avete ragione. 

Per una volta, quindi, rischiamo che le parole di un agente possano giovare al destino di una società, senza passare per argomenti puramente economici come presunti mal di pancia e rinnovi contrattuali richiesti a seguito di un numero discreto di buone prestazioni.

A Napoli aspettano di capire quali saranno le mosse sul mercato della società che a questo punto potrebbe voler accelerare per l'arrivo di Fabinho dal Monaco e di Leandrinho dal mercato sud americano, per dimostrare al Pepita che Napoli vuole crescere e vuole farlo per bene.

Basterà per trattenere il migliore attaccante della scorsa Serie A? 

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