lunedì 11 luglio 2016

Ritratti - Marco Negri

Un uomo sulla 50ina con i capelli lunghi, bianchi alla radice, mi sta fissando negli occhi. Ha un volto magro e scavato dalla vita. Indossa un giacchino di jeans. Non lo conosco. Ma è riuscito a catturare la mia attenzione, che fino a qualche attimo prima, era tutta concentrata sul palinsesto scommesse che stavo scorrendo alla ricerca di qualche partita da inserire nella mia schedina del week end.


Il campionato scozzese non si gioca mai. Prima regola delle scommesse.

Mi dice.

Io del mondo delle scommesse non c'ho mai capito molto. Quel giorno mi trovavo in quella sala scommesse perchè avevo il sentore che il Pisa di Ventura avrebbe vinto l'ennesimo match esterno e magari, combinata con qualche altra partita, la mia 2 euro scommessa su quella schedina, avrebbe potuto fruttarmi un discreto fine settimana.


Scorrendo il palinsesto trovo i Rangers di Glasgow impegnati in un match esterno, la cui vittoria pagava 1.4 volte la posta scommessa. Era il profilo di partita che stavo cercando, che combinato con la quota altissima del Pisa avrebbe generato un moltiplicatore di oltre 6 volte la posta. Con i miei 2 euro avrei potuto vincerne 10 netti. Avevo appena cerchiato il "2" ai Rangers, quando quest'uomo pronuncia la sua frase e, dopo aver incrociato il mio sguardo misto stupore misto paura misto incredulità, prosegue aggiungendo:


Non sono più i Rangers di Marco Negri

Nonostante in quegli anni la mia curiosità nei confronti del calcio fosse quasi ai massimi storici, di questo Marco Negri ignoravo praticamente tutto. Sapevo soltanto ciò che l'uomo misterioso mi aveva detto in quella sala scommesse, ossia che in passato i Rangers di Glasgow e questo Marco Negri avevano incrociato il loro cammino.

Quel sabato pomeriggio, dopo aver giocato la mia schedina, filai a casa alla ricerca di informazioni su questo Marco Negri.

Digitando ai tempi questo nome sul più noto motore di ricerca, compariva un suggerimento di ricerca che recitava:


Marco Negri re di Scozia

Marco Negri nasce a Milano nel 1970. I primi calci ad un pallone li da per l'Udinese nella stagione 1988-89 prima di iniziare, come ogni giovane calciatore, una serie di esperienze in varie squadre italiane. Novara, poi di nuovo Udine, poi Terni. E se nei primi 2 anni di professionismo sono poche sia le apparizioni in campo che i gol segnati (0), al terzo anno di professionismo le cose cambiano.

Negri è l'attaccante della Ternana che nella stagione 1991-92 conquista la promozione dalla C1 alla serie B. Le sue presenze diventano 32, segnale che il ragazzo si sta facendo, e le reti sono 5.

A fine anno lascia Terni per giocare la serie B con il Cosenza. Le presenze in campo diminuiscono al pari delle reti. Negri gioca 24 partite ed i gol nella marcatori sono 4. L'anno successivo replica la stagione precedente ma questa volta nelle fila del Bologna, sempre in serie B.

Ma è la seconda stagione a Cosenza che segna l'ascesa dell'attaccante nato a Milano ma praticamente friulano.

Negri torna a giocare quasi tutti i match di stagione e le reti segnate diventano 19. In panchina, a schierarlo, c'è un certo Alberto Zaccheroni sul quale pesa all'interno del mondo del calcio, un alone di diffidenza per la mancanza da parte del tecnico, di un passato da giocatore. Quel Cosenza parte con 9 punti di penalizzazione in classifica, ma con l'aiuto del tecnico e di Marco Negri, la salvezza arriva con diverse partite di anticipo, sfiorando, per una parte della stagione, addirittura la zona promozione.

L'anno successivo Zaccheroni lascia la panchina del Cosenza e con egli anche il protagonista della nostra storia.

Negri va a Perugia. E' il 1995 ed in quel Perugia militano Materazzi, Massimiliano Allegri e Gennaro Gattuso. Sulla panchina si avvicendano diversi tecnici, ma è con Giovanni Galeone che il Perugia chiude al terzo posto la cadetteria, conquistando la Serie A. Negri è il bomber della squadra. 18 reti che non eguagliano il record della stagione precedente ma che bastano per regalare un angolo di paradiso alla compagine umbra.

L'anno successivo Negri debutta in Serie A da leader del Perugia neo-promosso. I Grifoni tornano in A dopo 15 anni così come 15 sono le reti del suo bomber. La classifica avulsa però, condanna all'ultima giornata i grifoni alla retrocessione. Negri però ha dimostrato di saper timbrare il cartellino anche nel massimo campionato e le voci di mercato della finestra estiva iniziano a vederlo come protagonista.

Gennaro Gattuso era una delle perle di quel Perugia. Il suo contratto era scaduto ma l'allora Presidente Gaucci sembrava non volesse liberarlo. Gattuso scampa da una finestra del ritiro degli umbri e fugge all'estero, trovando un contratto con i Rangers di Glasgow.

Gattuso è in Scozia quando il telefono della segreteria di Gaucci squilla. Essendo venuti a sapere della storia di Gattuso, in casa Perugia ci si immaginava una telefonata di scuse per i fatti accaduti e per le pressioni esercitate sul gioiellino calabrese appena fuggito. Invece no. Quella era una telefonata formale nella quale gli scozzesi formalizzano la propria offerta pari a 3,5 milioni di sterline per acquisire l'altro talento sbocciato nella stagione di A appena conclusasi: Marco Negri.

Il Perugia accetta e Negri vola in Scozia.

Gattuso è ancora senza transfer ma Negri è a posto. Il tecnico William Smith decide di puntare su Marco.

Arrivano VENTITRE RETI nelle prime 10 partite di campionato. E' il caos. 

Marco Negri spinge in rete qualunque pallone gli passi tra i piedi. Arriva una cinquina contro il Dundee United ancora impressa nelle menti dei presenti ad Ibrox Park. La Scozia è ai piedi del bomber friulano che sembra essere entrato in un periodo d'oro. Vero è che il campionato scozzese non offre molto oltre ai Rangers ed al Celtic, ma quell'ammontare di reti è fuori dalla logica anche per un campionato simile.

Negri conquista la centralità della scena in una squadra che comunque annoverava altri talenti come Laudrup ed un certo Paul Gascoigne.


Un giorno poi, accade quello che dopo quasi 30 reti in un solo girone di campionato, non credi che possa mai accadere.

Il Mercoledì è il day off per gli allenamenti. Negri è assieme a Sergio Porrini, suo compagno di squadra che nella stessa finestra estiva di mercato ha lasciato l'Italia per raggiungere la Scozia.

Negri e Porrini decidono per una partita di squash. Un gioco che Negri ha imparato da poco e nel quale si sente un pesce fuor d'acqua. La palla scagliata da Porrini contro il muro torna verso i giocatori ad una velocità elevatissima. Centra Negri nell'occhio destro. Negri accusa il colpo.

L'incantesimo si rompe.

Negri subisce un infortunio alla retina dell'occhio destro che lo condiziona per il girone di ritorno. Nonostante la sua caterva di reti il pubblico di Ibrox Park si dimentica di lui, osannando Gascoigne e la riserva di Negri che lo sostituisce con continuità e qualità: McCoist.

Negri accusa anche un altro colpo: quello psicologico. Come d'improvviso la Scozia diventa una terra troppo lontana per il friulano, Ibrox Park diventa uno spauracchio e tutto ciò che il nostro protagonista brama è andar via.

Dopo le 32 reti della stagione d'esordio Negri chiede di essere ceduto nonostante gli altri 3 anni di contratto. L'allora presidente della compagine scozzese rifiuta un'offerta del Betis Siviglia. La finestra estiva si chiude e Negri resta a Glasgow. Dick Advocaat, neo tecnico degli scozzesi, cerca di impostare Negri a mo' di punta in grado di dialogare di più con la squadra. Ma Marco è uomo d'area e la nuova condizione tattica aggiunge grigiore alla seconda stagione dell'ormai ex Re di Scozia.

A Gennaio gli allenamenti sul groppone sono pochi ed ottenuto il prestito al Venezia, Negri torna in Serie A ma la sua pessima condizione fisica si rivela in un infortunio ad una vertebra che lo manda praticamente KO per tutta la seconda parte di stagione che chiuderà con 9 presenze per i veneziani ed 1 solo gol.

Nel mentre in Scozia, Larsson che con il Celtic deve arrendersi proprio ai Rangers nella classifica finale, termina la stagione vincendo la marcatori con 29 gol all'attivo.


Negri torna in Scozia per il suo terzo anno di contratto. Collezionerà 1 sola presenza e nessuna rete. L'insofferenza nei confronti di quella terra è enorme e quando arriva la cessione al Bologna, squadra nella quale Negri ha già militato, si riaccendono i fari sull'ex bomber d'oltremanica.

Delle successive esperienze tra Bologna, Cagliari, Livorno e Perugia, nessuna riuscirà ad eguagliare quel periodo di 3 anni in cui Negri arrivò quasi a sperare in una convocazione nelle fila della Nazionale italiana.

E' il 2005 quando Negri lascia il calcio. Sono passati ormai 8 anni da quel periodo fantastico e dal regno di Scozia. 

Da quel periodo che sembra essere rimasto nella mente di pochi, tra cui l'uomo che mi ha appena imposto di non giocare i Rangers nella mia schedina.

Io quel Sabato i Rangers, alla fine, li giocai. Il Pisa vinse, i Rangers no. Persi i miei 2 euro ma imparai la prima regola fondamentale delle scommesse:

Mai scommettere sul campionato scozzese. Soprattutto se non c'è Marco Negri






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