"Mamma aspetta un attimo, anzi vieni qui e guarda...."
E' la primavera del 2012. E' un sabato e io sono a casa. Sono tornato dall'università per il week end per dare una mano a mia madre. A casa, nei 18 mesi precedenti, è stato un lutto dietro l'altro. Un periodaccio.
Da quando papà non c'è più, mamma non hai mai smesso di andare a trovarlo al cimitero anche solo per un istante. L'ho vista uscire di casa con acqua, vento fortissimo e neve per strada. Quel sabato mi aveva chiesto una mano per andare a ritirare i fiori e sostituire quelli vecchi. Io dissi di si. Come sempre.
"Che cos'è?"
"Una partita mà..un giocatore è andato a terra e..la gente attorno piange..mi sa che è grave.."
"Oh..."
Mia madre non è mai stata un'appassionata di calcio. Tutt'ora durante i match della nazionale approfitta per cucinare, leggere un libro o rilassarsi.
Quel giorno nella sua mente c'era solo una cosa: cambiare i fiori a mio padre al cimitero. E come sempre nulla l'avrebbe fermata. Nulla tranne la scena alla quale stava assistendo.
Non sono mai riuscito a far rimandare nemmeno di 5 minuti un appuntamento di quel genere a mia madre in tutti i 6 anni in cui ci cimentiamo in questo rituale settimanale. Mai.
Quel giorno arrivammo con mezz'ora di ritardo. Senza fiatare durante il viaggio in macchina. Senza dire una parola in più rispetto a quelle strettamente necessarie per far quello che dovevamo fare.
Piermario Morosini se n'era appena andato modificando le abitudini di due sconosciuti. Segnando l'umore di chi a quelle storie da un po' di tempo a questa parte, c'era abituato.
5 Luglio 1986 - 14 Aprile 2012 . Oggi come allora:
che la terra ti sia lieve Piermario....
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