lunedì 6 febbraio 2017

In my mind - Mario Mandzukic

Chi credevate che fossi?

Chi pensavate di aver comprato due estati fa?

Perchè puntavate il dito verso di me durante il periodo nero?

Dicono che io abbia la guerra in testa. A dire il vero basta avere un cognome che termina con una desinenza tipica dei balcani, per rientrare tra coloro che hanno "la guerra in testa". A me però la guerra fa schifo.

Io dalla guerra sono scappato perchè non c'è niente di bello in una guerra. Non ci sono valori che ti possa insegnare. Non c'è orgoglio, carattere o mente che possa essere forgiata quando due uomini della stessa razza imbracciano un fucile al mattino per uccidersi a vicenda.

Quindi per piacere: piantatela con la storia della guerra.

Il mio si chiama agonismo. Spirito di sacrificio. Testa.

La vostra si chiama ignoranza. Spesso mischiata con dell'ipocrisia.

A Wolfsburg, quando Dzeko era la punta inamovibile, io giocavo esterno di sinistra nel 433 di McClaren. E lo facevo bene.

Dovete spiegarmi per quale motivo uno come me non può essere capace con la palla tra i piedi o non può dare il suo contributo da punta esterna. Non ci riuscite? Ecco appunto.

In quegli anni lì ho faticato. Perchè quando McClaren è andato via e sulla panchina sono arrivati uomini carichi di pregiudizi nei miei confronti, ho dovuto giocare in tutti i ruoli possibili tranne il portiere. E chissà perchè era sempre a me che chiedevano di segnare. Di rientrare in difesa a fare pressing a rotta di collo e di ritrovarmi 5 secondi ed 80mt dopo nella mia area per chiudere l'azione con un gol. Ma io lo facevo. Con i miei limiti. Quelli di un umano. Ma lo facevo.

Quando mi hanno schierato da seconda punta, nello stesso modulo di gioco che Mister Allegri sta usando in queste ultime partite, io ho dato l'anima sul campo. E quando ti schierano da seconda punta i compiti sono talmente tanti che un perfino un allenatore, un vero allenatore, sa che segnare viene prima di 200 altre cose.

A Wolfsburg tutti mi elogiavano. Tutti mi dicevano "che uomo-squadra!". Poi però, quando mi sono trasferito a Monaco, tutti dicevano "ma tanto alla fine quanti gol faceva??".

A Monaco ho fatto 15 gol il primo anno. Quello del triplete. Quello che nella mia testa resterà l'anno perfetto di quelli che non fanno copertina. Tutti ricordano il gol di Robben in finale contro il Borussia. Nessuno si ricorda chi ha fatto il primo gol. E quanti di voi, lor signori, ricordano chi c'era sulla panchina bavarese quell'anno?

Mr.Heynckes io lo ricordo bene. Erano gli anni del calcio totale. Guardiola, già Guardiola, aveva lasciato la panchina del Barcellona e se non giocavi come loro non eri nessuno. Non dovevi competere. Dovevi farti da parte. Sette. Tra andata e ritorno ne segnammo 7 a quel Barcellona e c'andammo a prendere la coppa contro il Borussia.

L'anno dopo arrivò Guardiola al Bayern e lì già sapevo come sarebbe andata a finire. Saremmo tornati a parlare di quanti gol segni e poco altro. Ne feci 26. Non bastarono.

Dovevo fare il centravanti. Finalizzare l'azione. Poi però ero "inutile per la squadra" quando col Real Madrid ne prendemmo 5 con la difesa schierata sulla trequarti avversaria.

Qualcuno doveva pagare. E con Lewandoski in arrivo, secondo voi a chi toccò?

Mi mandarono da Simeone in un Atletico gagliardo. Ne feci 17 con 5 assist e portai a casa una valanga di cartellini. Il Cholo era un allenatore di quelli che non avevo mai sperimentato. Ero convinto che la notte prima della partita entrasse nelle nostre camere per legarci dei fili buoni per poterci muovere sul campo direttamente dalla panchina. Ogni rimessa laterale sembrava l'azione delle azioni di una finale di coppa. Bisognava chiudere se difendevamo e dare l'anima per controllare quel pallone, se attaccavamo. Quell'anno chiudemmo terzi in campionato. E quel gol di Chicharito Hernandez in coppa fa ancora male. Ma vincemmo la Supercoppa. La buttai dentro io.

A fine anno non credevo di dover andar via.

"Pronto sono Marotta dalla Juventus". L'Italia? La Serie A? "Saresti perfetto per noi". Voi? Non so cosa accadde ma senza che me ne accorgessi ero in posa davanti alla clinica della Juve per le visite mediche.

Quando arrivai indovinate un po' di chi si parlava? Dzeko. Ma come: ancora Dzeko?

"Colpo Roma: preso Dzeko!". Ehilà ci sarei anch'io. Non sono l'ultimo degli stronzi. No?

A fine anno mezzo Juventus Stadium era con me, ed io con loro, a festeggiare assieme campionato e coppa Italia. Dzeko era ancora abbracciato al palo a pensare all'occasione sbagliata contro il Palermo.

Hey Edin scusa.

Quest'anno l'aria era strana. Avevamo già vinto in partenza contro tutti in campionato. E allora non capisco cos'altro avremmo dovuto fare. In Coppa ne fai assai alle squadre materasso e non basta. Chiudi primo il girone e non basta. A Novembre devi già essere il Barcellona. Senza sapere che anche se ti chiami Barcellona non è detto che poi non te ne diano 7. E siccome io stavo dalla parte giusta quella volta, non è che mi garbasse l'idea di essere bello come il Barcellona.

"Higuaìn scanserà Mandzukic nelle gerarchie". Eh già. Il posto se l'è guadagnato spesso e con facilità Gonzalo. Non mi fraintendete. Remiamo assieme per lo stesso obiettivo. Ma se vuoi il mio posto devi sudare più di me. In quel caso prego, mi faccio da parte.





Allegri viene da me un giorno e mi chiede:

"Mariooo..."

"Dimmi Mister.."

"Stavo pensando..."

-Merda-

"Dato che sei in formaaaa...ti vorresti prendere la fascia a sinistra? Ti vorrei esterno offensivo ma poi... poi devi tornare e difendere eh".

-Allora Mister. Innanzitutto quando mai non sono stato in forma io eh? Mi vuoi esterno offensivo e devo fare il mio in difesa. Ma perchè fino ad ora ero la boa??-

"Va bene Mister. Mi dice quello che devo fare e io lo faccio.."

"Grazie Mario. Oh Mario l'ultima cosa...In Italia se non parlano di te è un bene. Vuol dire che fai cose che i giornalisti non capiscono e le fai bene. E in Italia, come nella vita, se fai bene qualcosa di difficile, non fa notizia..."


Mi chiamo Mario Mandzukic, la vita me la sono sempre guadagnata e gioco al calcio per non fare notizia


Per AG90

Marco Pasqua




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