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venerdì 3 giugno 2016
Euro 2016 - Dalla nave Vlora ad Albania - Svizzera
Sabato 11 Giugno alle ore 15 a Lens andrà di scena la seconda partita di Euro 2016. Ad affrontarsi saranno l'Albania, di Gianni de Biasi e Paolo Tramezzani, e la Svizzera di Vladimir "Vladko" Petkovic, in passato già allenatore della Lazio.
Guardando questa partita dal punto di vista tecnico-tattico, non c'è molto da dire. Albania e Svizzera non sono tra le favorite alla vittoria della competizione. Gli albanesi si presentano ai nastri di partenza avendo conquistato il secondo ticket per l'accesso diretto ad Euro2016, messo in palio in un girone di qualificazione che comprendeva Portogallo, Serbia, Danimarca e la modesta Armenia.
La Svizzera arriva anch'essa ad Euro 2016 da seconda nel suo girone di qualificazione chiuso dietro l'Inghilterra.
In questo match dunque, in assenza di significati calcistici rilevanti, c'è un significato simbolico che per essere compreso necessita di un flash back di 25 anni.
L'8 Agosto 1991, nel porto di Bari, attracca una nave: la "Vlora".
Questa nave, ribattezzata poi "La dolce nave", attracca con un carico diverso rispetto alle normali tonnellate di zucchero caricate a Cuba con destinazione Vlora, che in albanese significa Valona, ossia la capita della Repubblica d'Albania. Questa volta, a bordo, occupando ogni centimetro utile della nave, ci sono 20.000 albanesi.
Sono gli anni del post-comunismo e nei paesi balcanici in cui l'egemonia rossa aveva regolato lo sviluppo, l'economia è allo sbando. Fiumi di albanesi lasciano la propria patria incantati dai programmi televisivi europei ed italiani. A bordo di imbarcazioni fatiscenti partono alla volta delle coste pugliesi sbarcando tra Brindisi ed Otranto. Spesso gli sbarchi avvengono di notte, per evitare di essere fermati dalla polizia.
La Vlora però non rientra in questo caso. La Vlora è stata letteralmente assaltata nel porto di Durazzo da migliaia di albanesi. Il suo comandante, il capitano Milaqi, tenta di convincere gli assalitori che la nave è ferma con un motore in avaria ed i più basilari sistemi di navigazione fuori uso, ma non c'è verso.
La Vlora salpa da Durazzo e naviga per quasi un giorno, alla mercè del mare, verso le coste italiane.
L'Italia delle istituzioni è in ferie quando la nave contatta le autorità ed il porto di Brindisi che però si rifiuta di concedere l'attracco. La nave attracca a Bari e sulla banchina del porto, in pochissimi minuti, si riversano migliaia di albanesi, stanchi, assetati ed affamati.
La storia si ferma difronte ad uno degli atti più impressionanti mai registrati. La popolazione di una città mediamente grande che decide di emigrare su due piedi, salendo su un vascello assaltato e costretto a navigare verso le coste italiane.
La maggior parte degli albanesi sbarcati con la Vlora, verranno rimpatriati con voli dell'aeronautica militare e dell'esercito italiano, ma quello resterà l'episodio che segnerà le teste e la storia albanese e che darà il là al più grande esodo della storia della Repubblica balcanica. Un esodo che vedrà l'Italia ma soprattutto la Svizzera, tra le mete preferite dagli albanesi.
25 anni dopo infatti la Svizzera schiererà Xherdan Shaqiri, ex interista, svizzero di origini albanesi, nato proprio nel 1991 a Gnjilane, oggi territorio kosovaro. Suo compagno di squadra è la vecchia conoscenza del calcio italiano Valon Behrami, anch'egli figlio di genitori albanesi-kosovari emigrati in Svizzera.
La stella della nazionale di Petkovic si chiama Granit Xhaka, neo-acquisto dell'Arsenal, nato anch'egli da genitori albanesi-kosovari. Ma l'elenco non finisce qui visto che tra gli attaccanti svizzeri figura anche Shani Tarashaj, anch'egli di origine albanese.
Negli ultimi anni il termine "derby" è stato inflazionato. Se tempo fa veniva utilizzato soltanto per match che vedevano opposte squadre della stessa città, oggi basta un minimo di vicinanza territoriale per far si che la cronaca utilizzi il termine.
Quello di Sabato 11 Giugno però non è un caso di "derby" tirato. Si perchè ad affrontarsi saranno tanti uomini della stessa terra, segnati indelebilmente nel loro nome dalle radici comuni della terra d'Albania, ma cresciuti all'ombra di soli diversi. Figli di emigrati contro emigrati calcistici giacchè tanti tra in convocati della nazionale albanese giocano all'estero.
E chissà che a guardare questa partita non ci siano proprio persone che quell'8 Agosto del 1991 tifavano per l'attracco in salvezza in un porto italiano, avendo il calcio tra gli ultimi dei pensieri nella propria testa.
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